22 Dicembre 2024
che c´è di nuovo

"QUELLI DEL GIOVEDI´" SI PRESENTANO IN UN LIBRO DI GINO BRUNI

11-05-2009 - News Generiche
Quelli del Giovedì
Di Luigi Bruni

Un´altra bella pubblicazione di Gino Bruni, da leggere tutta d´un fiato, sarà presentata sabato 6 giugno alle cinque del pomeriggio nella sala Don Angelo Orsini di Calcinaia. Gino, così si chiama noi che si conosce da una vita, è Luigi Bruni, affermato geologo con la passione per il tennis e grande personaggio legato alle nostre Fornacette. - "C´ho fatto du´figlioli" come lui stesso tiene a precisare.
Abbiamo conosciuto i Bruni brother´s negli anni ´60 alla Pista che prendevano a "racchettate" palline bianche spelacchiate con lo stile e l´aplomb d´Oltre Manica, fra un raglio di ciuo e la schiacciatina di produzione locale targata Forno di Ilio del Benci. Che tempi ! Gino dipinge dei quadretti fenomenali per noi che ci s´era, ma anche per la memoria storica di chi liquida un po´ troppo in fretta la nostra storia, la storia del nostro paese. Quelli del Giovedì sono l´emblema di una nuova Resistenza umana sui campi in terra rossa e di un´amicizia antica i cui ricordi, tra uno smash e uno sfottò, tra un lob e uno spicchio di pizza, affondano le loro radici in quel lontano 1966, anno in cui un manipolo di marxisti-leninisti guidati da Gabriele Orsini si costruirono il primo campo da tennis dentro la Pista. Onore dunque a Quelli del giovedì e un ricordo affettuoso anche a chi non è più con noi come Arnaldo Agostini, Carlo Cacciamano e Bruno Angiolini grandi appassionati del nostro amato sport.

Segnalo agli amici di ndf.it un assaggio del bellissimo libro di Gino Bruni (pag.20 - 21) che mi è particolarmente piaciuto. Un´opera d´arte carica di poesia.

Eccola in anteprima

...L´anno seguente nel ´67, il torneo della pista ebbe la sua definitiva consacrazione. Esso era diventato un punto di riferimento importante per i tennisti della zona, che si dividevano in due categorie ben distinte: i ragazzi che si accostavano al tennis come primo sport e gli adulti che provenivano da altre discipline come il calcio, il basket o la pallavolo, che avevano dovuto abbandonare per ovvi motivi di età. Tutti erano comunque accomunati oltre che dal desiderio di giocare, anche da quello di essere, sia pure per poco, dei protagonisti in quell´arena, dove ogni sera un pubblico sempre numeroso non desiderava altro che creare nuovi personaggi e tifare per loro, al di là delle loro capacità tecniche e della loro bravura. Le partite cominciavano nel tardo pomeriggio e proseguivano fino a notte fonda e finché il programma giornaliero non era completato, con un solo campo a disposizione e senza la scorciatoia dell´odierno tie-breack, non era possibile rinviare gli incontri al giorno dopo, per non creare ingorghi nel tabellone. Quando si arrivava al terzo set con due pallettari, una partita di due ore e passa era quasi la norma e spesso capitava che i contendenti rientrassero a casa alle due o alle tre del mattino, con le gambe a pezzi per le grandi rincorse su quel duro asfalto, intervallate dalle arrampicate sulla curva in cemento per respingere lobs e pallonetti, alla maniera della pelota basca. Non di rado mi capitava di dover attendere il mio turno di gioco fino ad ore impossibili, davanti a due pazzi che si ributtavano una pallina spelacchiata; me ne andavo allora sul vicino campo di calcio per sgranchirmi le gambe. La luce delle lampade arrivava solo ai bordi del campo ed addentrandomi nel buio della notte, dove due marionette si muovevano con gesti sempre più lenti e stanchi. Sembrava di essere davanti ad un immenso acquario dove regnava il silenzio più assoluto, rotto solo dal tic toc delle palline contro le racchette; più mi addentravo nel buio e più dalla vicina campagna sopravanzava il canto dei grilli di quelle calde notti di fine estate. Il tennis della Pista in quei momenti restava in bilico tra la follia e la poesia."...

Ragazzi ! Questo è un appuntamento da non perdere: Tutti alla presentazione del libro per godere della compagnia degli amici del tennis e fare i complimenti al grande Gino che ringrazio pubblicamente a nome di tutti gli amici della rete.

Ciao

La redazione di ndf.it


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Fonte: gdg

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