21 Novembre 2024
curiosità & opportunità

IL TESORETTO DELLE FORNACETTE

monete antiche
Ministero per i Beni e le Attività Culturali

La lingua Italiana, normalmente ricchissima di vocaboli esatti e di una vasta gamma di sinonimi per ogni necessità, non raggiunge una sufficiente precisione per definire un "ripostiglio". Si usa infatti lo stesso vocabolo per indicare l´oggetto dell´azione del "riporre" ed insieme il luogo a ciò prescelto. Per quanto attiene l´azione, non è ben definita la casuale né l´intenzionalità di essa, al di là di un generico concetto di "nascondimento", termine anch´esso più forte del "riporre", che potrebbe valere - come vale, nel linguaggio colloquiale - per "togliere dalla circolazione". Questo è precisamente il caso delle monete, alle quali la circolazione è connaturata. Resta però oscuro tutto il resto, se si tratti di un deposito votivo, consacrato alla divinità per non essere mai più recuperato, oppure di un "gruzzolo" , di un "tesoretto" nascosto con l´intento di recuperarlo a breve o a lunga scadenza, sepolto in un´unica soluzione oppure implementato per lungo tempo. Lo studio archeologico di un ripostiglio, di monete o altri manufatti, serve proprio a tutto questo, a rispondere ai quesiti ed a fornire la tridimensionalità storica, il quadro d´insieme, il significato reale e complessivo che si nasconde al di là del gruppo di oggetti antichi. Il ripostiglio di Fornacette è stato rinvenuto casualmente in un territorio del quale si conosce ancora assai poco, tanto poco da lasciare aperti molti degli interrogativi essenziali all´interpretazione del contesto, anzi, forse, da farne sorgere altri. Eppure, nonostante l´incompletezza e le lacune d´informazione archeologica, il ripostiglio di Fornacette è un importante complesso numismatico che sta ricevendo un trattamento di particolare distinzione. Il ritrovamento e l´acquisizione, anche se n forma preliminare, sono stati registrati. Le 191 monete residue delle "circa 300 monete" sono state conservate nel Medagliere del Museo Archeologico di Firenze, senza discussione fra i primi in Italia, e ora oggetto di perfetta classificazione e documentazione. La comunità che ora sorge nell´area di provenienza ha manifestato un sano e legittimo interesse per le proprie origini e ne ha richiesto il temporaneo deposito, allo scopo di effettuarne direttamente il restauro - sempre naturalmente con il controllo degli specialisti. L´archeologa della Soprintendenza sulla quale ricade la responsabilità della tutela diretta al territorio, Elena Sorge, ha svolto una ricerca particolareggiata , archeologica, storica e d´archivio, per il migliore inquadramento del ripostiglio. Lo studio numismatico è stato curato, come sempre in modo impeccabile, dal Direttore del Medagliere di Firenze, Fiorenzo Catalli. Lo scopo dichiarato dello studioso, nell´inserire il presente lavoro nella collana dei "Ripostigli Monetali d´Italia", è quello di rendere noto, progressivamente, per i complessi omogenei e storicamente ed archeologicamente coerenti, tutto l´eccezionale patrimonio numismatico del Medagliere a lui affidato. Con queste basi, non è illusorio attendersi che l´esposizione del ripostiglio e la divulgazione delle sue vicende apporti dei risultati positivi: per primo quello di concentrare maggiore attenzione sul patrimonio archeologico dei territori dei Comuni di Calcinaia e di Capannoli ai quali il rinvenimento è legato. Si tratta comunque di un arricchimento della conoscenza, non solo per gli appassionati e per gli specialisti, ma per tutti noi, che avremo la possibilità di usare per le nostre ricerche questo nuovo strumento su di una materia che, anche fra gli archeologi, non è alla portata di tutti, come la numismatica. La lettura archeologica del territorio incrementa la comprensione del tesoretto monetale, e viceversa, lo studio numismatico del "gruzzolo" aiuta ad attribuire profondità storica al territorio. Due parti della scienza archeologica che non possono essere disgiunte.

Fulvia Lo Schiavo
Soprintendente per i Beni Archeologici della Toscana


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