Carnevale, Veglia della Pentolaccia e ...farina
13-02-2012 18:06 - News Generiche
Giovani fornacellesi in Terrazza alla Pentolaccia del 28 Febbraio 1966
Carnevale 2012
Alle Fornacette il Carnevale è una festa che non ha mai preso piede. A parte qualche sporadica esperienza come le feste organizzate dalla scuola, o dalla Parrocchia, negli anni ´80 la Misericordia organizzò tanto di corsi mascherati con carri trainati dai trattori e mascherine al seguito per le strade del centro. Negli anni 60 in Terrazza, tra le altre feste, veniva organizzata la "Pentolaccia". Un gioco dove il giocatore veniva bendato, munito di un bastone e accompagnato sotto la fune che reggeva tre pignatte, dopo avergli fatto fare alcuni giri allo scopo di disorientarlo. Cercava allora di rompere le pentolacce e aveva a disposizione solo tre tentativi per trovare almeno un premio oppure semplicemente caramelle e coriandoli.
Alla Pentolaccia del ´66 una scheggia di pentola ferì l´amico Enzo Lisi, per fortuna senza gravi conseguenze, ma fu portato comunque al pronto soccorso. Insomma anche la Pentolaccia a Fornacette è vecchia come la tradizione di ballare ed è proprio a questa che si ispira la manifestazione organizzata il prossimo 26 febbraio al Parco della Fornace dal Grubbe* e dalla discoteca Freedom (ex Terrazza appunto). Ai tempi nostri, "Pentolaccia" a parte, era in uso tra noi ragazzetti "tirare" la cipria "sparata" da un contenitore di gomma con il buco sul tappo, alle incaute e indifese ragazzine che attraversavano il paese. Si aspettavano al varco: alla fermata dell´Atip, davanti alla parrucchiera Wilma o davanti alla Cooperativa e rapidamente venivano sommerse da nuvole bianche. Con gli anni le nuove generazioni, siccome la cipria costava troppo, iniziarono a tirare la farina bianca doppio 0. Sicchè nel periodo di Carnevale in paese sembrava nevicato. Dopo tante lamentele al Comune da parte dei genitori delle "vittime" più giovani e indifese, intervennero allora le Guardie. Troppi i cappotti sciupati dalla farina...che diamine ! Memorabile il bliz delle Guardie che una sera sequestrarono decine di chili di farina che i ragazzetti di allora si ricordano ancora. Soprattutto Timo e i suoi coetanei. Altri tempi, altre usanze rinverdite dalla manifestazione che si terrà il prossimo 26 febbraio al Parco della Fornace. Mi raccomando ragazzi ne cipria né farina. Solo coriandoli e stelle filanti. Gradita la maschera di "Fornacetto" se non altro per aggiudicarvi il premio per la maschera più bella e originale che rappresenta il nostro paese.
Buon divertimento !
La redazione di ndf.it
*Circolo Operaio Arci
Fonte: gdg
Alle Fornacette il Carnevale è una festa che non ha mai preso piede. A parte qualche sporadica esperienza come le feste organizzate dalla scuola, o dalla Parrocchia, negli anni ´80 la Misericordia organizzò tanto di corsi mascherati con carri trainati dai trattori e mascherine al seguito per le strade del centro. Negli anni 60 in Terrazza, tra le altre feste, veniva organizzata la "Pentolaccia". Un gioco dove il giocatore veniva bendato, munito di un bastone e accompagnato sotto la fune che reggeva tre pignatte, dopo avergli fatto fare alcuni giri allo scopo di disorientarlo. Cercava allora di rompere le pentolacce e aveva a disposizione solo tre tentativi per trovare almeno un premio oppure semplicemente caramelle e coriandoli.
Alla Pentolaccia del ´66 una scheggia di pentola ferì l´amico Enzo Lisi, per fortuna senza gravi conseguenze, ma fu portato comunque al pronto soccorso. Insomma anche la Pentolaccia a Fornacette è vecchia come la tradizione di ballare ed è proprio a questa che si ispira la manifestazione organizzata il prossimo 26 febbraio al Parco della Fornace dal Grubbe* e dalla discoteca Freedom (ex Terrazza appunto). Ai tempi nostri, "Pentolaccia" a parte, era in uso tra noi ragazzetti "tirare" la cipria "sparata" da un contenitore di gomma con il buco sul tappo, alle incaute e indifese ragazzine che attraversavano il paese. Si aspettavano al varco: alla fermata dell´Atip, davanti alla parrucchiera Wilma o davanti alla Cooperativa e rapidamente venivano sommerse da nuvole bianche. Con gli anni le nuove generazioni, siccome la cipria costava troppo, iniziarono a tirare la farina bianca doppio 0. Sicchè nel periodo di Carnevale in paese sembrava nevicato. Dopo tante lamentele al Comune da parte dei genitori delle "vittime" più giovani e indifese, intervennero allora le Guardie. Troppi i cappotti sciupati dalla farina...che diamine ! Memorabile il bliz delle Guardie che una sera sequestrarono decine di chili di farina che i ragazzetti di allora si ricordano ancora. Soprattutto Timo e i suoi coetanei. Altri tempi, altre usanze rinverdite dalla manifestazione che si terrà il prossimo 26 febbraio al Parco della Fornace. Mi raccomando ragazzi ne cipria né farina. Solo coriandoli e stelle filanti. Gradita la maschera di "Fornacetto" se non altro per aggiudicarvi il premio per la maschera più bella e originale che rappresenta il nostro paese.
Buon divertimento !
La redazione di ndf.it
*Circolo Operaio Arci
Fonte: gdg