"Noi di Fornacette e la doccia" di Sigaro Elebrini
09-02-2012 22:43 - News Generiche
Anni ´60 i nostri alla Pista
Noi non ci s´aveva la doccia a Fornacette , noi del dopoguerra e del primo boom economico , quello della Vespa , non ancora della seicento , perché la Vespa si poteva comprare con lo sconto e a rate da uno dei tanti che a quei tempi lavoravano alla Piaggio , mentre da Stassano la Fiat era ancora cara.
Ora invece nello spogliatoio, un po´ misero in effetti , del Royal Tennis Club di Fornacette la doccia c´è ma non è confortable come si richiederebbe ad un Club di tennis blasonato come quello di Fornacette , nato dalle esigenze di revanche rispetto a chi , come i Pisani ma soprattutto i Pontaderesi , potevano andare a giocare a tennis, tennis con la e stretta non come noi che si diceva tennis con la e aperta .
Noi a quei tempi , si giocava a pallone alla pista , tutte le sere , a squadre anche di quindici contro quindici , dipendeva dalle serate e da chi riusciva a venir via dal lavoro un po´ prima . Tutti al lavoro a quei tempi , chi a insaponare le barbe da Oreste o da Renzo , chi a scaldare la colla da Lido o da Sandrino qualcuno col Fantozzi all´Olivetti a vendere le prime macchine da scrivere , qualcun altro , di quelli più grandi e più bravi a fare i primi pistoni da Silvano, pochi alle scuole superiori , ma nessuno a giro di noi ragazzi del primo boom e poi tutti da Mario a sentire la radio che raccontava l´epopea di Coppi al giro d´Italia , perché Bartali che era in odore di democristianità a Fornacette non era gran che amato .
Alle sette poi arrivava dall´alto della curva il babbo di Elio , che era un po´ cagionevole di salute , e minacciava di portar via il pallone se il loro pargolo non se ne fosse venuto via , così la partita finiva con noi tutti rossi e sudati ma senza un minimo pensiero alla doccia .
Poi invece venne il tennis , all´interno della curva della pista e non per noi , certo che eravamo abituati a farne a meno , ma per gli ospiti dovemmo pensare alla doccia . Così Cavallino che era il nostro building manager , con Fiaccino e qualche altro di quelli del settore operaio , realizzarono le docce nel lavatoio accanto al campo sportivo , perché a quei tempi la lavatrice non c´era ancora e mentre d´estate le donne andavano alle pile sul fosso , d´inverno c´avevano il lavatoio alla pista .
Per lavarsi gli ospiti dovevano montare su un panchetto ed entrare dentro la pila per farsi la doccia ma quando vennero ad inaugurare il campo da tennis , le campionesse d´Italia , Riedl e Lazzarino con la capitana Nicla Migliori , non si potevano far entrare nella pila e così le ospitò nella sua vasca da bagno la Lida , la pettinatrice che aveva la casa lì . A quei tempi non c´era nemmeno una grande illuminazione , neanche sul campo , tanto che dopo i primi minuti di riscaldamento , le campionesse chiesero che gli si accendesse la luce anche se poi , di fronte all´evidenza , si dovettero adattare ma la Lazzarino , nonostante l´adattamento , alla fine della partita , sparì nel fosso che bisognava attraversare per andare in casa della Lida dal campo sportivo .
Ora invece la doccia ce l´hanno tutti a Fornacette e nessuno si ricorda più quando il potente Cianco fece i primi bagni pubblici ai Magni , seguito da Bretelle che li realizzò in paese nel suo negozio di barbiere , mettendo in crisi per concorrenza sleale il povero Cianco che operava in periferia finchè successe l´incidente .
Ci fu una perdita di gas nei bagni di Bretelle e Callare si svenne durante la doccia e i bagni furono chiusi con sommo gaudio del Cianco che ebbe modo di commentare così l´accaduto : " E tu piccolo Eichman credevi di fare concorrenza al grande Cianco ? "
Pensare che gli igienisti erano costretti , per fare la doccia , ad andare ai bagni pubblici a Cascina o al Villaggio Piaggio e col sacco a spalle si prendeva l´Atip il sabato ma ci si vergognava un po´ tant´è che si faceva credere che si andava a fare l´allenamento per la squadra inesistente di pallacanestro .....
Che tempi e ora i Neo Fornacettesi si lamentano che lo spogliatoio del loro Royal tennis club non è confortable ................
Fonte: gdg
Ora invece nello spogliatoio, un po´ misero in effetti , del Royal Tennis Club di Fornacette la doccia c´è ma non è confortable come si richiederebbe ad un Club di tennis blasonato come quello di Fornacette , nato dalle esigenze di revanche rispetto a chi , come i Pisani ma soprattutto i Pontaderesi , potevano andare a giocare a tennis, tennis con la e stretta non come noi che si diceva tennis con la e aperta .
Noi a quei tempi , si giocava a pallone alla pista , tutte le sere , a squadre anche di quindici contro quindici , dipendeva dalle serate e da chi riusciva a venir via dal lavoro un po´ prima . Tutti al lavoro a quei tempi , chi a insaponare le barbe da Oreste o da Renzo , chi a scaldare la colla da Lido o da Sandrino qualcuno col Fantozzi all´Olivetti a vendere le prime macchine da scrivere , qualcun altro , di quelli più grandi e più bravi a fare i primi pistoni da Silvano, pochi alle scuole superiori , ma nessuno a giro di noi ragazzi del primo boom e poi tutti da Mario a sentire la radio che raccontava l´epopea di Coppi al giro d´Italia , perché Bartali che era in odore di democristianità a Fornacette non era gran che amato .
Alle sette poi arrivava dall´alto della curva il babbo di Elio , che era un po´ cagionevole di salute , e minacciava di portar via il pallone se il loro pargolo non se ne fosse venuto via , così la partita finiva con noi tutti rossi e sudati ma senza un minimo pensiero alla doccia .
Poi invece venne il tennis , all´interno della curva della pista e non per noi , certo che eravamo abituati a farne a meno , ma per gli ospiti dovemmo pensare alla doccia . Così Cavallino che era il nostro building manager , con Fiaccino e qualche altro di quelli del settore operaio , realizzarono le docce nel lavatoio accanto al campo sportivo , perché a quei tempi la lavatrice non c´era ancora e mentre d´estate le donne andavano alle pile sul fosso , d´inverno c´avevano il lavatoio alla pista .
Per lavarsi gli ospiti dovevano montare su un panchetto ed entrare dentro la pila per farsi la doccia ma quando vennero ad inaugurare il campo da tennis , le campionesse d´Italia , Riedl e Lazzarino con la capitana Nicla Migliori , non si potevano far entrare nella pila e così le ospitò nella sua vasca da bagno la Lida , la pettinatrice che aveva la casa lì . A quei tempi non c´era nemmeno una grande illuminazione , neanche sul campo , tanto che dopo i primi minuti di riscaldamento , le campionesse chiesero che gli si accendesse la luce anche se poi , di fronte all´evidenza , si dovettero adattare ma la Lazzarino , nonostante l´adattamento , alla fine della partita , sparì nel fosso che bisognava attraversare per andare in casa della Lida dal campo sportivo .
Ora invece la doccia ce l´hanno tutti a Fornacette e nessuno si ricorda più quando il potente Cianco fece i primi bagni pubblici ai Magni , seguito da Bretelle che li realizzò in paese nel suo negozio di barbiere , mettendo in crisi per concorrenza sleale il povero Cianco che operava in periferia finchè successe l´incidente .
Ci fu una perdita di gas nei bagni di Bretelle e Callare si svenne durante la doccia e i bagni furono chiusi con sommo gaudio del Cianco che ebbe modo di commentare così l´accaduto : " E tu piccolo Eichman credevi di fare concorrenza al grande Cianco ? "
Pensare che gli igienisti erano costretti , per fare la doccia , ad andare ai bagni pubblici a Cascina o al Villaggio Piaggio e col sacco a spalle si prendeva l´Atip il sabato ma ci si vergognava un po´ tant´è che si faceva credere che si andava a fare l´allenamento per la squadra inesistente di pallacanestro .....
Che tempi e ora i Neo Fornacettesi si lamentano che lo spogliatoio del loro Royal tennis club non è confortable ................
Fonte: gdg